“La continuità nel nuovo” di Federico Sardella, 2017
In occasione di questa seconda mostra di opere di Antonella Zazzera nello spazio di Giuliano Papalini e Nunzia Palma, l’artista presenta otto sculture realizzate nel corso di questo anno, concepite appositamente e, come da sempre va facendo, pensate in funzione degli spazi nelle quali saranno mostrate, calibrando sia i momenti di pausa che separano […]
“Antonella Zazzera. Una conversazione” di Ada Masoero, 2016
Ada Masoero: In questa mostra presentiamo l’esito attuale del tuo lavoro ma credo che sia importante conoscere le tappe attraverso le quali sei arrivata a questi esiti, partendo dagli anni dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia. Qual è stata la “scintilla” da cui ha preso il via il tuo percorso? Antonella Zazzera: […]
“Antonella Zazzera. Una scultura divisionista” di Ada Masoero, 2016
Antonella Zazzera è un’artista che piace agli artisti. Il che è un dato tutt’altro che marginale. È risaputo, infatti, che spesso sono stati proprio gli artisti – ben prima e assai più acutamente dei critici – a riconoscere il valore del lavoro di un loro simile: è accaduto con Cézanne e con van Gogh, […]
“Un possibile nomadismo della scultura” di Marco Meneguzzo, 2015
Qualche anno fa, verso febbraio, a San Pietroburgo sul mar Baltico mi è capitato di vedere le piccole onde che sarebbero dovute “morire” sulla spiaggia, perfettamente ferme a poca distanza dall’asciutto, cristallizzate nel loro andamento letteralmente “ondivago”: erano ghiacciate per il freddo. Ora, nel pensare al lavoro di Antonella Zazzera, mi ritorna alla mente […]
“Antonella Zazzera. Ritmo | Segno | Luce” di Federico Sardella, 2015
Nel settembre dello scorso anno, invitata da Arnaldo Pomodoro, Antonella Zazzera espone Armonico CLXVII in occasione della collettiva Highly Recommended: Emerging Sculptors negli spazi del Frederik Meijer Gardens & Sculpture Park a Grand Rapids, Michigan (USA), uno dei più importanti giardini botanici al mondo, con una raccolta di sculture che, in uno spazio di […]
“Trame Struttura” di Nicola Carrino, 2014
Mattino del 1° Settembre. Mi telefona Antonella Zazzera. E’ da tempo che non ci sentiamo. Ma so delle sue mostre in Germania e l’ultima a Parigi. Ora della mostra a Todi, in cantiere, per la quale mi aveva chiesto una piccola testimonianza. È in partenza per gli Stati Uniti ad installare un nuovo lavoro […]
“Nidi” di Melina Mulas, 2014
Queste fotografie raccontano un’intera giornata passata con Antonella Zazzera, della sua casa studio e dei suoi selezionatissimi oggetti, dei nidi con i fili di rame che gli uccelli mamme hanno raccolto da terra, trovati nei boschi e conservati come opera d’arte.Del rapporto profondo, tacito accordo, con il nonno che l’aiuta nella preparazione dei telai, […]
“Trame di luce” di Frédéric Jaeger, 2014
L’Umbria é prima di tutto una terra. Terra di uomini e terra di santi.Che nutre il ventre, che nutre lo spirito. Terra di storia. Terra-madre anche,di colline protettrici con aperture sull’infinito. Terra di contrasti, paese d’ombra e di luce. Tra forze telluriche ed energia celeste. All’incrocio dei mondi. Antonella Zazzera è nata qui, di fronte a Todi. I suoi occhi […]
“Antonella Zazzera. Le origini del fare” di Federico Sardella, 2014
Antonella Zazzera è nata a Todi. Lavora nella grande casa dove è cresciuta. Vive con Marco, accanto ai genitori e al nonno. Il suo studio di anno in anno si ingrandisce, assecondando la crescita, lo svolgersi e il modificarsi del lavoro. Studio e abitazione si confondono, sovrapponendosi, e i magazzini che un tempo ospitavano […]
“Lo spazio e il tempo di Antonella Zazzera” di Giuseppe Appella, 2012
Lei cerca davanti a séciò che ha lasciato alle spalle. Giorgio Caproni Due anni fa, in occasione di una personale che ai consueti Armonici accostava le Carte Scultura, Antonella Zazzera ha dichiarato di tendere a liberarsi dalla schiavitù della forma e della tecnica, ovvero dei due elementi che coniugano i fattori con i quali […]
“Antonella Zazzera” di Lara Conte, 2012
È come se non ci fosse un prima e un dopo, un inizio e una fine nel lavoro di Antonella Zazzera. Il suo fare si situa in una dimensione fluida, dove i confini sono evanescenti, incerti: non necessari. Così il segno – quel segno che lei stessa definisce “segnotraccia” – incontra il rame nella […]
“Per Antonella Zazzera” di Antonia Mulas, 2011
Per chi tesse la ragazza etrusca Chi aspetta Dove andrà China sul rame Vicino al nonno che intreccia cestini Tesse non per la cucina Non per il letto E nemmeno per la tenda Cerca una forma Libera dall’uso Quando libererà la trama Una notte nel suo capanno? Vorrei darle filo d’oro Duttile e lucente […]
“La scultura di Antonella Zazzera” di Jacopo Ricciardi, 2010
La scultura non subisce lo spazio che le sta intorno, ma lo crea. Crea il suo proprio spazio, e trasforma lo spazio reale in uno dei segreti che esso custodisce. Quello che fa con la scultura Antonella Zazzera non è per nulla cosa semplice o banale. Lei fa emergere il bagliore che si struttura […]
“Carte Scultura. Il momento del di-segno. Una conversazione con Antonella Zazzera” di Federico Sardella, 2010
AZ Vedi Federico… adesso come mi comporto. Per ogni carta che realizzo appunto in un quaderno le sue caratteristiche, la data in cui ho dato avvio alla costruzione dell’opera, lo spessore e il colore del filo di rame che impiego… faccio uno schizzo delle strutture e conservo una fotografia. Nel caso specifico dell’opera che […]
“Le mani e il pensiero di Antonella Zazzera” di Fabrizio D’Amico, 2010
La luce è per Antonella Zazzera “l’evento fondamentale all’interno dell’opera”. La luce, prima d’ogni altra cosa (prima del colore, che pure adesso, con orgoglio, dice d’aver ottenuto vario e molteplice, attraverso il timbro diverso delle bobine di rame che impiega; più che la materia, che da diafana, trasparente che era, le è cresciuta ora […]
“Antonella Zazzera. In dialogo con la storia dell’arte ” di Federico Sardella, 2009
L’artista guarda avanti, è naturalmente proiettato oltre e i risultati dei suoi sforzi sono spesso fuori tempo, in anticipo rispetto ai tempi: all’avanguardia. Questo anticipo, lo stare consapevolmente avanti il resto della truppa, non è altro che il frutto di un saper guardare anche al passato, sino a giungere alle proprie origini, sapendo di […]
“Per Antonella Zazzera” di Enrico Castellani, 2009
… Dio genera se stesso da se stesso in se stesso, e di nuovo si genera in se. (Meister Eckhart, Sermoni tedeschi) Cosa c’entra? Nulla. Ma è una frase bellissima (e citazione discretamente colta), quasi una metafora di una certa visione metafisica del procedere creativo dell’arte. Il filo di rame, materia prima del lavoro di […]
“Fiat lux” di Massimo Mattioli, 2008
Battaglie. Linee di fuga tracciate dalle bandiere, o dalle lance. Rivolte immobili verso l’alto, o spezzate sul terreno, in una sequenza ritmica. Sfogli mentalmente l’album fotografico che segna il percorso creativo di Antonella Zazzera, e inevitabilmente parte l’esercizio retorico – e magari vizioso – di cercare delle referenze, di collocarlo in una linea che […]
“Armoniche tensioni. Una conversazione con Antonella Zazzera” di Federico Sardella, 2008
Federico Sardella: Il tuo lavoro si sviluppa per gruppi di opere. L’intuizione prende forma ma non si esaurisce immediatamente: dà vita ad un percorso complesso dove le esperienze si accumulano e lo sperimentare riguarda la naturale evoluzione di un assunto iniziale. Piccoli spostamenti segnano il tuo procedere lento ed ostinato. Dalle Madri Matrici ai […]
“Antonella Zazzera: tra forma ed eccentric abstraction” di Fabrizio D’Amico, 2008
In un allestimento risalente agli anni Ottanta, Senza titolo, riproposto nel catalogo dell’antologica allestita nel ’98 a Villa delle Rose a Bologna, Marisa Merz ha posto sulla sinistra di chi guarda, a terra, accanto ad una scatola di vecchio cartone, alcune bobine di filo di rame, ai piedi di una parete dove si dispongono, […]
“Discreti clamori ” di Federico Sardella, 2007
Chiacchierando con Antonella capita di sentirla ripetere che opera d’arte e artista in qualche modo coincidono e che trova stimolante constatare come ciò accada spesso in alcuni degli artisti che ama e frequenta. E se questo principio, a suo dire, è valido per Carmengloria Morales, Giuseppe Spagnulo o Nicola Carrino, più che mai è […]
“Antonella Zazzera. Armonici” di Federico Sardella, 2007
Il filo di rame di differenti colori e spessore è l’elemento unico che, abbinato alla luce, costituisce i lavori più recenti di Antonella Zazzera: gli “Armonici”. Queste sculture, strutture complesse che trovano sistemazione tanto a terra quanto a parete e che recentemente sono state adagiate anche sull’acqua, sono costituite da incommensurabili sedimentazioni di filo […]
“Antonella Zazzera. Il rame e la Dea Venere” di Viviana Tessitore, 2006
Nella mitologia e nell’alchimia il rame viene associato alla dea Venere, infatti, il simbolo usato dagli alchimisti per rappresentare il rame è uguale a quello impiegato dagli astrologi per rappresentare il pianeta Venere. Non solo, la dea Venere, nata dal mare, venne trasferita a Cipro, e quest’isola è la principale zona estrattiva del rame. […]
“Antonella Zazzera” di Mauro Salvi, 2006
L’arte è ricerca di valori armonici dello spazio della traccia e della luce e di tutto ciò che deriva dalla loro combinazione. La storia dell’arte studia queste combinazioni nelle varie epoche e ne trae le giuste conclusioni in relazione alla contemporaneità dei singoli artisti. La collocazione della Zazzera si pone nella ricerca di questi […]
“L’impalpabile leggerezza dell’essere di Antonella Zazzera” di Floriano De Santi, 2006
La presenza delle figure archetipiche e delle fonti primarie dell’arte, fra fisico e metafisico, visibile e invisibile, sembra caratterizzare la Stimmung creativa di Antonella Zazzera. I suoi lavori “ambientali” sono spartiti scenici su cifre ironiche tridimensionali, esercizi inconsci ed intuitivi di calcolo empirico, in cui l’esecuzione non è che la traduzione tattile di processi […]
“Fiat Lux” di Massimo Mattioli, 2005
«Vedere la natura attraverso l’arte, non più l’arte attraverso la natura». Queste parole di Konrad Fiedler ci tornano in mente di fronte alle ultime opere di Antonella Zazzera, fotografie e sculture, che nella speculazione sulla reale essenza naturale e umana traggono stimolo e sostanza stessa. Anche formalmente questi lavori vanno senz’altro ascritti a quella […]
“Antonella Zazzera” di Lisa Wade, 2005
Antonella Zazzera è un’artista in costante evoluzione, in un costante fluire – un riflesso diretto dell’armonia dei cicli della vita che appaiono in natura. Può essere definita allo stesso tempo archeologa ed artista, passando dal suo precedente stile pittorico, l’estrazione di frammenti, e arrivando alle sue realizzazioni attuali. Il suo lavoro è basato e […]
“Elettro” di Bruno Ceccobelli, 2005
Antonella con i suoi rilievi in refe cuprico,ci suggerisce larghi campi di energia positiva.Strutture di sculture prodigiose in fasci di luce fiammeggiantis’ammantano di intessuti fili luccicanti,lasciati galleggiare su diversi strati, come onde di un mare rosso scintillante.Esse, come lunghe chiome ambrate, ci riscaldano tra la testa e il petto. PDF
“Carmengloria Morales incontra Antonella Zazzera. Sermugnano e Todi” di Carmengloria Morales, 2005
Comincio dalla fine: considero Antonella Zazzera una bravissima artista. Ho visto il suo lavoro quattro anni fa e sono stata colpita dalla realtà delle sue opere. Erano quadri materici realizzati con colle, catrame e gesso, con una gestualità forte e contenuta.”Madri Matrici, opere su garza, dove riporto linee di forza legate al mio corpo attraverso il […]
“La Scultura” di Mario Salvi, 2004
Forme chiuse, canoni, forme che si uniformano ad altre loro simili. Aggregazioni di moduli difformi nell’unità ma simili nella molteplicità.Esseri unicellulari che si congiungono e si moltiplicano. Non basta. Oltre.Un segno che è segno in se od un segno che racconta, illustra.Dalla immensità del vasto (o non è immenso?) esseri forma si aggregano affinchè […]
“Antonella Zazzera. Arte e ricerca” di Mauro Salvi, 2001
Se le arti visive hanno come fine quello di materializzare l’idea che l’artista ha e se per di più l’artista è giovanissimo, questo, cioè il periodo che è ponte fra i due secoli, è fra i più oscuri dopo il “De revolutionibus orbium coelestium” di Nicolò Copernico. Cosa sta accadendo a noi, indigeni non […]